La storia dei nostri colori

Per la prima collezione di I AM BAMBÚ scelsi il colore NATURALE, per evidenziare il concept aziendale di volere rispettare l’essenza delle cose e quindi votarsi alla trasformazione naturale del bambù, dalla materia prima vegetale al capo finito di abbigliamento.

Quando decisi di evolvere la collezione aggiungendo i COLORI feci una scelta precisa: non volevo definirli in base al codice pantone né seguire le regole del marketing. I “miei” colori dovevano sfociare dalla mente e prendere la tonalità di ricordi e sensazioni.

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tutti i colori della nostra collezione hanno una storia e un significato

Universo

La pelle è il confine tra noi e l’UNIVERSO, che immagino essere la culla dove fluttuare liberamente.
I am bambù vuole proteggere e coccolare la pelle, l’involucro del nostro corpo, lo strato che immagino filtrare
ciò che assorbiamo dal mondo.

Oceano

Il sogno di I am bambù nacque alle Hawaii, dove parimenti si esaltano i trekking nelle foreste o sui vulcani
e le spiagge animate dalle onde dell’OCEANO, la cui tonalità intensa ho voluto ricordare in questo colore.

Smeraldo

Ho provato una forte emozione di pace nel vedere questa tonalità di verde-azzurro nella Emerald (SMERALDO) Bay del Lake Tahoe in California,
così simile a quella del Lago di Tenno in Trentino, di cui ho impresso in memoria
immagini spettacolari grazie all’acqua che riflette e fa brillare in sé il verde degli alberi.

Menta

Le foglie delle piante di menta in realtà hanno un colore verde diverso, ma il loro profumo mi rallegra e istintivamente
mi fa pensare al gelato di questo gusto. Ecco, quindi, a voi servito il colore MENTA.

Sole

Non posso che associare la luminosità di questa tonalità di giallo al SOLE, inesauribile fonte di luce e calore,
elemento fondamentale per la nascita e crescita di ogni vita sulla terra.

Zafferano

Questo è stato il primo colore che scelsi, sia per la sua gioiosa bellezza sia per il seguente aneddoto:
quando chiesi ad un monaco tibetano il significato dei due colori dei loro abiti, con sorpresa scoprii
che alla fonte di tale scelta c’era un fattore molto pratico. Erano soliti usare la spezia ZAFFERANO per tingere i loro abiti
che sulla seta dava questo risultato.

Lampone

Da piccola, durante l’estate, avevo spesso i “baffi” di LAMPONE sul viso,
perché mio padre raccoglieva questi piccoli frutti e mi riempiva le manine,
che con voracità portavo alla bocca per gustare il sapore dolce e selvaggio del bosco.

Vino

Questo è uno dei due colori dell’abito dei monaci tibetani e deriva dall’utilizzo della spezia zafferano
per colorare la lana grezza Himalayana. Avendo già chiamato un colore zafferano, per una sorta di par condicio religiosa,
questa tinta l’ho voluta chiamare VINO, in quanto usato nei rituali cristiani.

Antracite

ANTRACITE e non semplicemente grigio scuro, perché la punta di marrone che ha in sé questa variazione di grigio,
arricchisce di sfumature magiche i capi, che ho voluto rendere versatili non solo nell’utilizzo ma anche nel colore.

Naturale

Solo la parola NATURALE può essere usata per descrivere la sfumatura del bianco che il vegetale bambù ci regala
quando è trasformato in filato. Questa tonalità mi ricorda il colore del latte, fonte di vita per i piccini,
così come il vegetale bambù è fonte di vita per tutti noi,
grazie all’abbondanza di ossigeno che ci dona.

Ghiaccio

Colore indefinito tra il grigio perla e l’azzurro, molto lieve e delicato, quasi trasparente.
Questo è ciò che vedo quando ammiro il GHIACCIO sulle vette delle montagne.

Nero

Si dice che i contrari si attraggano e quindi non poteva mancare il NERO, assenza di colore,
a fianco dell’essenza del tutto, del bianco naturale del bambù.